Ricerche

Sezione dedicata alla riflessione critica e alle ricerche svolte sul lavoro e le attività di AMM, al suo sviluppo nel tempo, i suoi cambiamenti, la sua storia. Raccoglie documenti, progetti, saggi, ma è aperto anche a interpretazioni e dibattiti sul lavoro di testimonianza, di memoria e di (auto) rappresentazione di soggetti migranti in Italia, così come ai risultati di ricerche e indagini sui processi migratori e la loro rappresentazione nella società contemporanea.

Cartographic Storytelling, Migration, and Reception Environments
Hanna Musiol
in Environment, Space, Place, Vol. 12, No. 2, 2020, pp. 1-30.

Les mots pour le dire : un cercle narratif avec des arrivants somaliens à Rome
Alessandro Triulzi
in Violence et récit: Dire, traduire, transmettre le génocide et l’exil, sous la direction de Marie-Caroline Saglio-Yatzimirsky, Paris: Hermann, 2020, pp. 257-268.
Les mots pour le dire è un tentativo di ragionare sui materiali di archivio di AMM suggerendo incroci tra momenti di autonarrazione e momenti di video partecipativo – in questo caso il Cerchio narrativo con alcuni giovani somali arrivati in Italia nel 2008 svoltosi pressi la Suola di italiano Asinitas a Via Ostiense nel 2009 e il video-documentario C.A.R.A. Italia di Dagmawi Yimer (2010) filmato nel Centro di accoglienza rifugiati e richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto nei pressi di Roma.

Archiviare il presente. L’autonarrazione dei migranti come fonte
Alessandro Triulzi
in Stranieri nel ricordo. Verso una memoria pubblica delle migrazioni, a cura di Daniele Salerno e Patrizia Violi, Bologna: il Mulino, 2020, pp. 41-62.
Traduzione italiana di un saggio apparso in tedesco nel volume Schriftlose Vergangenheiten, a cura di Luisa Regazzoni, Berlino: De Gruyter, 2019, pp. 307-326.

Landscape is a space of action and thought
Costanza Meli
in PAD Pages on Arts & Design #17, dicembre 2019.

Temporality in cosmopolitan solidarity: Archival activism and participatory documentary film as mediated witnessing of suffering at Europe’s borders
Karina Horsti
in European Journal of Cultural Studies, Vol. 22, No. 2, 2019, pp. 231-244.

Ten Years of Participatory Cinema as a Form of Political Solidarity with Refugees in Italy. From ZaLab and Archivio Memorie Migranti to 4CaniperStrada
Annalisa Frisina and Stefania Muresu
in Arts, 7(4), 2018.

Working with migrants’ memories in Italy: The Lampedusa dump
Alessandro Triulzi
in Crossings: Journal of Migration & Culture, Vol. 7, No. 2, 1 ottobre 2016, pp. 149-163.

Stranded traces: Migrants’ objects, self-narration and ideology in a failed museum project
Gianluca Gatta
in Crossings: Journal of Migration & Culture, Vol. 7, No. 2, 1 ottobre 2016, pp. 181-191.

Futura memoria
Susanna Guerini
in AM – Antropologia Museale, n. 37/39, 2015-2016.

Voci, racconti e testimonianze dall’Italia delle migrazioni. L’Archivio delle memorie migranti
Alessandro Triulzi
in Storia e futuro on line, n. 35, giugno 2014.

A Gaze from Lampedusa. Dagmawi Yimer’s Journey to the Outpost of Europe
Simona Wright
(Direttore del Programma Italian Studies, The College of  New Jersey, USA).
in Italica, Vol. 91, No. 4, 2014, pp. 775-802
Una comparazione critica dei due principali film di Dagmawi Yimer, “Come un uomo sulla terra” (2008)  e “Soltanto il mare” (2011) visti come momenti di una “nuova epistemologia della resistenza” nei confronti del discorso dominante in Italia sui migranti di Lampedusa.

Da Long Journeys. African Migrants on the Road
a cura di Alessandro Triulzi e Robert Lawrence McKenzie, Leiden and Boston: Brill, 2013.

Listening to Migrants’ Narratives: An Introduction
Alessandro Triulzi and Robert Lawrence McKenzie

‘Like a plate of spaghetti’. Migrant Narratives from the Libya-Lampedusa Route
Alessandro Triulzi

Our Journey
Dagmawi Yimer

Corpi di frontiera. Etnografia del trattamento dei migranti al loro arrivo a Lampedusa
Gianluca Gatta
in AM – Rivista della società italiana di antropologia medica, n. 33-34, ottobre 2012.

Middle passages, musealizzazione e soggettività a Bristol e Lampedusa
Gianluca Gatta e Giusy Muzzopappa
in Estetica. studi e ricerche, No. 1, 2012.
Due esperienze museali molto diverse tra loro a confronto: la patrimonializzazione della storia della tratta degli schiavi a Bristol (UK) e la nascita di un museo delle migrazioni a Lampedusa. L’interrogativo aperto è quanto la forma-museo possa simultaneamente contenere al suo interno narrazione e contro-narrazione.

Per un archivio delle memorie migranti
Alessandro Triulzi
in Zapruder. Storie in movimenton. 28, maggio-agosto 2012 (Foto di Desislava Valentinova Stoichkova).

Da Colonia e postcolonia come spazi diasporici. Attraversamenti di memorie, identità e confini nel Corno d’Africa
a cura di Uoldelul Chelati Dirar, Silvana Palma, Alessandro Triulzi, Alessandro Volterra, Roma: Carocci, 2011.

Memorie e voci erranti tra colonia e postcolonia
Alessandro Triulzi
Il saggio ha l’intenzione di rendere testimonianza di un lavoro di ricerca cominciato al termine di una vita accademica di africanista. Nel ricercare i collegamenti e i punti di sutura tra fronti e frontiere e le loro slabbrature nel tempo, il saggio vuole indicare le sfide e gli inaspettati ritrovamenti di chi svolge indagini ai margini delle discipline e delle tematiche, come è sempre in  ogni percorso di ricerca “di confine”.

Come in uno specchio. Il gioco delle identità a Lampedusa
Gianluca Gatta
Il saggio analizza i discorsi e le pratiche nei confronti dei migranti che arrivano a Lampedusa, mettendo in luce quelle strutture radicate di  pregiudizi locali e di “governo” della diversità nel nostro paese, in cui, non da oggi, cittadini e sudditi appartengono a mondi differenziati ed estranei, non solo etnicamente, e non solo in colonia.

The Madonna of the Sea
Maaza Menghiste
in Granta, No. 118, 2012,
L’odissea dei migranti che arrivano a Lampedusa dalla Libia attraverso gli occhi e i racconti del rifugiato e regista etiope Dagmawi Yimer.

Una nuova voce nel cinema italiano? L’emergenza di forme di cinema migrante in Italia
Alessandro Jedlowski
in Camera Africa: Classici, noir, Nollywood e la nuova generazione del cinema delle Afriche, a cura di Vanessa Lanari, Fabrizio Colombo e Stefano Gaiga Cierre Edizioni, Verona 2011, pp. 69-76.

Africani in Italia: la memoria e l’archivio
Alessandro Triulzi
in Meridione, n. 2, aprile-giugno 2010, p. 30-50.

Autonarrazioni

In questa sezione si possono trovare racconti, prevalentemente scritti – ma spesso corredati di immagini, video, audio – di soggetti migranti che intendono condividere le loro riflessioni sotto forma di diari, parole, segni o immagini, sul proprio percorso migratorio, le sue caratteristiche, i suoi lasciti. Per intessare e condividere con altri gli snodi e gli attraversamenti dei propri percorsi di vita individuali e collettivi.

I diari DiMMi da ascoltare in versione audio.

Grazie al contributo di Neuradio di Bologna e alla voce di Donatella Allegro, è possibile ascoltare alcuni dei racconti autobiografici finalisti dell’edizione 2017 del concorso Dimmi – Diari multimediali migranti e raccolti nel volume Parole oltre le frontiere, a cura di Alessandro Triulzi, Patrizia Di Luca, Natalia Cangi, Terre di mezzo, 2018.

La prima puntata del ciclo è dedicata all’Africa: quattro storie di lotte e di speranze, di migrazione e di integrazione, selezionate, ridotte drammaturgicamente e dirette in scena da Andrea Biagiotti per il Premio Pieve 2018.

La seconda puntata è dedicata alle memorie migranti viene dal Pakistan.
Il racconto di Ghayas esplora le diverse sfumature della parola “amore”, dal matrimonio al desiderio di conquista, dall’amore per le montagne alla ricerca della libertà, fino alla traversata che l’ha portato in Italia.

La terza puntata è dedicata a Elona Aliko, che si imbarca dall’Albania verso l’Italia nel 2000. Il distacco dalla propria terra è doloroso, ma altrettanto difficile è radicarsi nel paese di arrivo. Elona racconta per immagini il suo avanzare in una nuova terra e in una nuova vita, alla scoperta di una doppia identità che da limite diventa ricchezza, per sé e per gli altri.

Cerchio narrativo rifugiati somali
(Gennaio-giugno 2008)
con un gruppo di richiedenti asilo somali  arrivati in Italia da poco e allora ospitati presso il Centro di accoglienza di Castelnuovo di Porto; la mediatrice culturale Zahra Omar; gli operatori della scuola Asinitas e dell’archivio Marco Carsetti, Chiara Mammarella, Sandro Triulzi, Dagmawi Yimer, Sintayehu Eshete; e le due scrittrici di origine somala Igiaba Scego  e Cristina Ali Farah.
Il cerchio narrativo è la prima struttura di auto-narrazione collettiva sperimentata con un gruppo di rifugiati somali all’interno della Scuola Asinitas di Via Ostiense a Roma.

Parole per il cerchio
di Cristina Ali Farah (2008)
Riflessione su alcune parole chiave utilizzate all’interno di un cerchio narrativo, tratta dalla trasmissione radiofonica Fahrenheit di RaiTre.

Dialoghi di backstage dal film C.A.R.A. Italia

“Da Addis Abeba a Lampedusa. Cronaca di un viaggio”
di Dagmawi Yimer

“Nomi e corpi. Racconti d’oltremare”
di Dagmawi Yimer
traduzione italiana del testo James K. Binder Lectureship in Literature tenuta da Dagmawi Yimer il 6 maggio 2015 presso l’Università di California a San Diego. Include il testo originale in inglese.

“Il sapore della libertà”
di Gabriel Tseggai

Lettera di Adal al fratello Abraham
una delle vittime della strage del 3 ottobre 2013

“Storia di Hawani”
La storia di Hawani Debella, oromo scappata dall’Etiopia in seguito alla salita al potere del Derg nel 1974, raccolta tramite un’intervista della storica keniota Aneesa Kassam nel 1994. Tratta dal volume Being and Becoming Oromo a cura di Paul Baxter, Ian Hultin e Alessandro Triulzi (Hawani Debella and Aneesa Kassam, “Hawani’s Story” NAI, Uppsala 1996, pp. 26-36).

“Ritorno a Mogadiscio”
di Hassan Ahmed
Il diario Ritorno a Mogadiscio è stato redatto da Hassan Ahmed durante una visita effettuata nel suo paese natale nel gennaio 2017 dopo 27 anni di assenza.
È stato segnalato da AMM per il Concorso DiMMi-Diari Multimediali Migranti ed è stato premiato a Pieve S. Sterfano nell’estate 2017. I due diari riuniti in un volume sono in corso di pubblicazione presso Ed. Efesto.

“Tre storie nomadi”
Racconti estratti dai dialoghi di backstage raccolta da Dagmawi Yimer durante le riprese di C.A.R.A. Italia (Asinitas-AMM 2010).

Interviste

La sezione ‘interviste’ contiene la documentazione relativa a incontri, conversazioni, interviste, cerchi narrativi o colloqui tenuti, svolti o organizzati dai volontari, ricercatori, e soci di AMM. Di tali incontri e conversazioni vengono presentate delle schede di identificazione e dei brevi estratti.

Come un uomo sulla terra
Interviste e dialoghi di backstage tratti dal documentario Come un uomo sulla terra (2008) di Andrea Segre, Dagmawi Yimer e con la collaborazione di Riccardo Biadene.

AMM Giovani Etiopia n. 1
DS è un giovane rifugiato dall’Etiopia. Nel settembre 2007 arriva a Roma proveniente dal quartiere di Kirkos, Addis Abeba, all’età di 26 anni. Ha studiato per un periodo in India e, dopo essere rimasto brevemente in Etiopia, ha deciso di lasciare il suo paese.

AMM Giovani Etiopia n. 2
TN è un ragazzo etiope nato nel quartiere di Kirkos ad Addis Abeba. Lascia il suo paese all’età di vent’anni. Vive a Roma.

AMM Giovani Etiopia n. 3
ND è un giovane rifugiato proveniente dal quartiere di Kirkos, Addis Abeba. Lascia l’Etiopia all’età di 19 anni, poco dopo aver frequentato la scuola superiore.

AMM Giovani Etiopia n. 4
DA nasce a Dire Dawa, Etiopia, nel 1974. Da bambino è affidato a una zia che vive ad Addis Abeba. Decide di lasciare il suo paese dopo essere stato coinvolto negli scontri durante le elezioni politiche del 2005. Vive a Roma dove esercita la professione di barbiere.

AMM Giovani Etiopia n. 5
AW è un ragazzo etiope nato nel quartiere di Kirkos, Addis Abeba nel 1989. A 17 anni lascia il suo paese per raggiungere il fratello in Inghilterra ma, sbarcato a Lampedusa dopo un viaggio attraverso il deserto, non riesce nel suo tentativo di lasciare l’Italia. Vive a Roma.

AMM Giovani Etiopia n. 6
DB è un rifugiato di 26 anni proveniente dal quartiere di Kirkos, Addis Abeba. In Etiopia faceva il poliziotto. Vive oggi con la famiglia nel nord Italia.

AMM Migranti e spazi pubblici n. 1
HD è un giovane marocchino. Vive a Roma dove lavora come commerciante.

AMM Migranti e spazi pubblici n. 2
ZM è un giovane rifugiato somalo. Giornalista, vive in Italia dal 2008. Attualmente lavora come operatore sociale e collabora con l’Archivio delle memorie migranti.

AMM GT n. 3
Gabriel Tzeggai, 58 anni, è un eritreo che ha ricoperto cariche amministrative nell’Eritrea indipendente dopo 17 anni passati al Fronte (EPLF) durante la Guerra di Liberazione terminata nel 1991. Nel 2007 GT lascia l’Eritrea e si rifugia prima in Inghilterra poi in Italia.