Se una notte di mezza estate i Bottom Brothers

Adriano Foraggio
Napoli – 2016 – 86′

Scheda film

Regia: Adriano Foraggio
Soggetto: Adriano Foraggio, Linda Dalisi
Sceneggiatura: Linda Dalisi
Montaggio: Stefano Cormino
Fotografia: Salvatore Zerbo
Suono: Fiore Carpentieri
Produttore: Adriano Foraggio
Riprese: Adriano Foraggio, Salvatore Zerbo
Produzione: Compagnia Stabilemobile Antonio Latella, EaS lab, Teatro Bellini di Napoli, Foraggio, Coppola, Interno 5

Sinossi

Un gruppo di persone di diversa provenienza e status, partecipa a un laboratorio teatrale per attori non professionisti. La città in cui si svolge il laboratorio è Napoli, anche se non si vede mai.
Il pretesto della messa in scena di uno spettacolo costringe i personaggi a condividere lo spazio teatrale, portando al suo interno individualità e storie di vita. Il gruppo è molto numeroso e i protagonisti sono alcuni stranieri provenienti da diversi paesi: Iran, Costa d’Avorio, Egitto, Burkina Faso, Mali, Senegal, Argentina, Francia e Spagna. Con la loro ansia di fare diventano leader e trascinatori del gruppo, in cui ci sono anche ragazze italiane.

La scelta di mettere in scena “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare visto dal punto di vista di un suo personaggio, Bottom, li fa entrare in contatto con la dimensione del sogno. Bottom è colui che incontra Titania, la regina delle fate, e da lei è amato per una notte, nonostante sia trasformato in asino, e quindi trasfigurato. Colpisce di questo personaggio la sua “febbre d’arte”.
Ma durante le fasi di preparazione dello spettacolo, incontro dopo incontro, ci si rende conto che tutto il lavoro, e di riflesso tutta la vita dei partecipanti, è condizionato da una costante attesa. L’attesa della luna piena, di un personaggio (sempre) mancante, come l’attesa di un permesso di soggiorno, l’attesa di conoscere quale sarà la parte, come l’attesa di essere ricevuti dalla commissione, l’attesa del successo, l’attesa della libertà. C’è chi aspetta il giorno in cui riabbraccerà sua figlia e intanto costruisce il suo presente lontano da casa, chi aspetta un lavoro, chi aspetta che il riconoscimento di uno “status” gli restituisca dignità, chi aspetta che un parente ritorni, chi aspetta notizie da casa.

Scene di laboratorio si alternano a momenti di rappresentazione. Scene di uno spettacolo reale o immaginario, questo lo spettatore non lo capirà fino in fondo.

Tutti i personaggi dello spettacolo che si sta preparando, quindi, sono Bottom, ognuno con un suo punto di vista; così il Bottom di Shakespeare diventa una molteplicità di Bottom (i Bottom Brothers) e la loro storia da mettere in scena si confonderà con quella dei personaggi reali del film.
Lentamente appaiono anche due figure al limite tra realtà e immaginazione: uno è Charlot, custode del teatro e l’altro è Oberon, personaggio del testo di Shakespeare che assegnerà i ruoli della storia agli attori e preparerà tutti. “Essere pronti è tutto” è il suo motto rubato ad Amleto.

Lavorare con la maschera, con un attore esperto chiamato a condurre un percorso di approfondimento, metterà i personaggi di fronte a un lato inespresso. Quello di un daimon che permette l’incontro con Titania, ovvero la Bellezza, ovvero la Libertà, ovvero la fine dell’attesa.

Non mancherà un momento di crisi e di rottura, quando ci si scontrerà col fatto che c’è sempre un elemento mancante, manca sempre un Bottom, fino al giorno della prova generale: il giorno prima di andare in scena.