L’orchestra di Piazza Vittorio

Agostino Ferrente
Roma – 2006 – 90′

Scheda film

Regia: Agostino Ferrente;
Con: Mario Tronco, Dina Capozio, Mohammed Bilal, Houcine Ataa, Agostino Ferrente, Carlos Paz, Rahis Bharti, Ziad Trabelsi, Omar Lopez Valle, Raul Schebba, Pino Pecorelli, John Maida, Peppe D’Argenzio, Evandro Dos Reis, Marian Serban, Gaia Orson, Awalys Ernesto Lopez, Giuseppe Smaldino;
Soggetto, Sceneggiatura: Francesco Piccolo, Mariangela Barbanente, Massimo Gaudioso, Agostino Ferrente;
Fotografia: Sabrina Varani, Giovanni Piperno, Simone Pierini, Alberto Fasulo, Greta De Lazzaris;
Montaggio: Desideria Rayner, Jacopo Quadri;
Musica: L’Orchestra di Piazza Vittorio
Produzione: Lucky Red, Bianca Film;

Sinossi

Il film racconta la genesi dell’Orchestra di Piazza Vittorio, la banda musicale nata per iniziativa di Mario Tronco, il tastierista degli Avion Travel, e di Agostino Ferrente. Nel quartiere di Piazza Vittorio, la parte di Roma storicamente più interculturale, si sono intrecciate le storie di vita e le esperienze di ragazzi arrivati da ogni parte del mondo in cerca di nuove opportunità. In cinque anni di attività, l’Orchestra ha raccolto persone diverse, che si sono conosciute per la strada e hanno deciso di dare vita a un nuovo modo di intendere la musica e di realizzare il sogno di avere una famiglia e un lavoro.

«Siamo di fronte a una specie di versione moderna e neorealista della favola dei Grimm I suonatori di Brema, dove l’asino, il cane, il gatto e il gallo si mettono insieme per emanciparsi dai padroni formando un’orchestra. […] La puntuale e animata descrizione di un’avventura multietnica che è una lezione sull’unica strada da intraprendere per salvare un mondo in via di rapida trasformazione confusionale: l’integrazione e la valorizzazione dei talenti e delle culture, la contromisura per ciò che Danilo Dolci ha chiamato ‘o spreco’ degli esseri umani. Ben presto lo capiranno anche i fomentatori della ‘paura del diverso’, i profeti delle guerre etniche: il mondo di domani sarà in grande l’Orchestra di Piazza Vittorio, o non sarà. […] L’impresa di Tronco e Ferrente può essere vista come la versione ruspante dell’iniziativa del maestro Daniel Barenboim, che dal 1999 fa suonare insieme 78 musicisti israeliani e arabi nella West-Eastern Divan Orchestra. Il monito che emerge delle due operazioni parallele, anche se in piazza Vittorio regna la musica varia e Barenboim propone la Nona sinfonia, è assolutamente lo stesso: fate l’orchestra e non la guerra»
(Tullio Kezich, «Corriere della Sera»).