Roma arrota

Aluk Amiri
Roma – 2012 – 9′

Scheda film

Regia: Aluk Amiri;
Montaggio: Aline Hervè;
Produzione: Archivio delle memorie migranti col sostegno di Open Society Foundations e Fondazione lettera27

Sinossi

La giornata con un arrotino. Il rapporto con il quartiere attraverso un’antica tradizione familiare.

Film realizzato all’interno del seminario di sensibilizzazione al documentario condotto da Renaud Personnaz organizzato dall’Archivio delle memorie migranti.

Guarda anche gli altri cinque brevi documentari sul tema del lavoro prodotti nel seminario.

L’attesa

Zakaria Mohamed Ali
Roma – 2012 – 11′

Scheda film

Regia: Zakaria Mohamed Ali;
Montaggio: Lizi Gelber;
Produzione: Archivio delle memorie migranti col sostegno di Open Society Foundations e Fondazione lettera27

Sinossi

Occupare il tempo in attesa di contatti o in cerca di un lavoro, è l’attività che spesso impegna i giovani somali protagonisti di questo piccolo documentario.

Film realizzato all’interno del seminario di sensibilizzazione al documentario condotto da Renaud Personnaz organizzato dall’Archivio delle memorie migranti.

Guarda anche gli altri cinque brevi documentari sul tema del lavoro prodotti nel seminario.

Friziorat

Dagmawi Yimer
Roma – 2012 – 13’

 

Scheda film

Regia: Dagmawi Yimer;
Montaggio: Lizi Gelber;
Produzione: Archivio delle memorie migranti col sostegno di Open Society Foundations e Fondazione lettera27

Sinossi

Milko con una bicicletta accessoriata raggiunge il solito posto: alcune persone sono già in attesa, altre ne arriveranno durante la mattinata. È un barbiere che esercita la sua professione direttamente sulla strada.

Film realizzato all’interno del seminario di sensibilizzazione al documentario condotto da Renaud Personnaz organizzato dall’Archivio delle memorie migranti.

Guarda anche gli altri cinque brevi documentari sul tema del lavoro prodotti nel seminario.

Centro Campista

Mahamady Dera
Roma – 2012 – 9’

Scheda film

Regia: Mahamady Dera;
Montaggio: Aline Hervè;
Produzione: Archivio delle memorie migranti col sostegno di Open Society Foundations e Fondazione lettera27

Sinossi

Memeth è un calciatore curdo che in Italia dirige un centro culturale come un centro d’accoglienza. Continua a giocare a calcio con ragazzi curdi ed italiani ogni settimana: lo sport diventa un mezzo di unione tra le comunità.

Film realizzato all’interno del seminario di sensibilizzazione al documentario condotto da Renaud Personnaz organizzato dall’Archivio delle memorie migranti.

Guarda anche gli altri cinque brevi documentari sul tema del lavoro prodotti nel seminario.

Bilal

Hevi Dilara
Roma – 2012 – 10’

Scheda film

Regia: Hevi Dilara;
Montaggio: Aline Hervè;
Produzione: Archivio delle memorie migranti col sostegno di Open Society Foundations e Fondazione lettera27

Sinossi

Quando arriva a Roma, Bilal trova riparo al centro culturale kurdo Ararat ma si sente spaesato, solo e senza più speranze, per i continui problemi e ostacoli che incontra quando fa domanda per l’asilo politico.
Comincia a creare delle lampadine, dei soprammobili di zucca e delle decorazioni orientali fatte di legno per i kebabari kurdi. Grazie a queste creazione Bilal guarisce dalla sua depressione, si apre  a una nuova vita e trasforma le sue energie negative in positive.

Film realizzato all’interno del seminario di sensibilizzazione al documentario condotto da Renaud Personnaz organizzato dall’Archivio delle memorie migranti.

Guarda anche gli altri cinque brevi documentari sul tema del lavoro prodotti nel seminario.

To work – A lavoro

Desislava Stoichkova
Roma – 2012 – 3’

Scheda film

Regia, Montaggio: Desislava Stoichkova;
Testo: Imma Tuccillo Castaldo;
Suono: Enrico Grammaroli;
Produzione: Archivio delle memorie migranti col sostegno di Open Society Foundations e Fondazione lettera27

Sinossi

“Mi piace osservare le persone mentre svolgono il proprio lavoro. Le starei a guardare per ore”.

Con la tecnica della stop-motion, Desislava Stoichkova offre uno sguardo sul lavoro dei migranti fotografando una sarta nel suo quotidiano.

Film realizzato all’interno del seminario di sensibilizzazione al documentario condotto da Renaud Personnaz organizzato dall’Archivio delle memorie migranti.
Guarda anche gli altri cinque brevi documentari sul tema del lavoro prodotti nel seminario.

Produzioni AMM

In questa sezione sono elencati i contributi audiovisivi nati da progetti di AMM e realizzati da o con il contributo di filmmaker migranti.

Per ognuno è possibile consultare l’abstract, il progetto dai quali sono nati e il trailer.

Nessuna delle presenti opere è in commercio, tuttavia su richiesta ad AMM è possibile organizzare proiezioni pubbliche e collettive oppure consultarli individualmente. Le associazioni interessate alle proiezioni possono inoltre invitare gli autori o i protagonisti delle storie raccontate, affinché la visione delle opere possa essere arricchita da uno scambio più diretto tra autori e pubblico.

 

Cinque cortometraggi scritti, girati e diretti da ragazze e ragazzi immigrati in Italia. Un mosaico di piccole storie accomunate dalla ricerca di uno sguardo interno sulla condizione migrante e, insieme, un ritratto composito dell’Italia e del suo sistema di accoglienza.
Dagmawi Yimer ritorna a Lampedusa con una videocamera e un regolare documento d’identità per conoscere e filmare ciò che allora aveva soltanto potuto immaginare attraverso le grate del centro dove era recluso. Il film è un omaggio all’isola e ai suoi abitanti.
Dopo Soltanto il mare, un altro “Diario del ritorno a Lampedusa” firmato questa volta dal giovane giornalista somalo Zakaria Mohamed Ali. Un’occasione per rievocare la sua permanenza nel CIE e andare alla ricerca delle memorie perdute.
Mahamed Aman e Zakaria Ali tornano a Lampedusa per la prima volta dopo essere sbarcati nell’isola nel 2008. L’autore Mario Badagliacca ripercorre insieme ai protagonisti i luoghi del loro primo sbarco, tra racconto e memoria.
Va’ pensiero è il racconto incrociato di due aggressioni razziste a Milano e Firenze e della complicata ricomposizione dei frammenti di vita dei sopravvissuti. Le storie dei tre protagonisti s’incrociano nel racconto delle loro drammatiche esperienze
Dopo il drammatico naufragio del 3 ottobre 2013, in cui hanno perso la vita 368 migranti dal Corno d’Africa, Zakaria Mohamed Ali torna a Lampedusa per ascoltare i racconti di alcuni superstiti incredibilmente ancora trattenuti nel CIE a un mese e 15 giorni dalla tragedia.

Progetti

I progetti elencati in questa sezione sono improntati fondamentalmente al metodo partecipativo e alla pratica di autonarrazione come strumenti di condivisione e di consapevolezza della condizione migrante in Italia. Attraverso progetti di carattere formativo o performativo presso università, scuole o centri culturali o associativi l’Archivio cerca di lasciare traccia e diffondere pratiche di terreno e di accoglienza registrando le voci e i racconti dei partecipanti e condividendo con pubblici più vasti i risultati di incontri e interazioni, tramite animazioni e audiovisivi.

Il Progetto Horizon 2020 – ITHACA si pone l’obiettivo di analizzare storie di migranti del passato e del presente, a partire dal XV secolo a oggi, e di elaborare una cornice storica rigorosa a partire da queste. La creazione di una Piattaforma ITHACA consentirà la digitalizzazione di tutte le narrazioni, documenti e archivi raccolti dai partner e creerà uno spazio di raccolta e disseminazione delle storie migranti.
“Diari Multimediali Migranti” è il concorso nazionale di racconti di sé che raccoglie e fa conoscere le storie di persone di origine o provenienza straniera che vivono o hanno vissuto in Italia. Il concorso ha due obiettivi: riunire e custodire un patrimonio culturale che rischia di essere perduto; contrastare gli stereotipi sulla migrazione attraverso la testimonianza di chi l’ha vissuta in prima persona.
Il Fondo Rete Memorie Migranti (FRMM) presso l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi raccoglie materiali audiovisivi sulla memoria dell’immigrazione in Italia. L’idea di comporre una rete di archivi delle memorie migranti nasce dalla convinzione che l’Italia sia pronta a raccogliere nella propria memoria collettiva le tracce culturali dei percorsi migratori nel nostro paese. E che occorra farlo privilegiando modalità di ascolto,
Per un film maker italiano o straniero di origine migrante residente in Italia trovare dei fondi per finanziare le proprie opere è un’impresa quasi impossibile. Il Premio, rivolto a registi migranti e/o di origine straniera, è stato creato nel 2008 con il duplice obiettivo di promuovere linguaggi e forme nuove di autorappresentazione attraverso il cinema e il documentario, e di stimolare lo sviluppo di politiche culturali più inclusive.
Cinque cortometraggi scritti, girati e diretti da ragazze e ragazzi immigrati in Italia. Un mosaico di piccole storie accomunate dalla ricerca di uno sguardo interno sulla condizione migrante e, insieme, un ritratto composito dell’Italia e del suo sistema di accoglienza riflesso negli occhi di chi arriva. Gli autori del film, provengono da mondi lontani tra loro e sono stati selezionati indipendentemente dalla loro esperienza nel campo degli audiovisivi.
L’intuizione teorica che ha dato il titolo alla ricerca è che la condizione degli immigrati sia attraversata da una serie di rovesciamenti (lessicali, semantici e sociali) che è necessario poter pensare insieme per rendere conto della complessità dell’esperienza migratoria. Gli spazi dove questi rovesciamenti sono stati indagati sono i luoghi di vita, di lavoro e di cura: di quel desiderio di “normalità” che investe numerose famiglie immigrate
Diari Multimediali Migranti è un concorso nazionale basato su storie di vita migranti che dal 2023, al fine di aprirsi a nuove lingue e paesi, si allarga anche ad altri contesti mediterranei con un secondo concorso: DiMMi International – ITHACA Diary Contest, sviluppato con il progetto europeo di ricerca ITHACA – Interconnecting Histories and Archives for Migrant Agency: Entangled Narratives Across Europe and the Mediterranean Region.
Sono on line il Bando e il Regolamento del PREMIO CESARE ZAVATTINI, promosso dalla Fondazione Aamod, cui possono partecipare giovani filmmaker tra i 18 e i 35 anni di età che vogliano realizzare progetti di cortometraggio attraverso il riuso creativo del cinema d’archivio. Una Giuria composta da importanti personalità nel campo cinematografico selezionerà nove progetti, i cui autori e autrici hanno la possibilità di partecipare a un percorso formativo e di sviluppo condotto da affermati professionisti.
Paola Monzini è stata una ricercatrice brillante e appassionata, che ha scelto di dedicarsi allo studio e alla comprensione di fenomeni complessi e scomodi, e l’ha fatto con grande rigore e al tempo stesso con profonda umanità e partecipazione. Da questa ispirazione nasce nel 2022 il Premio in memoria di Paola Monzini, con l’obiettivo di trasmettere la sua passione e il suo rigore ad altri giovani ricercatori e ricercatrici nel campo delle scienze umane, storiche, politiche e sociali.